Il primo ingresso del bambino al PGE coinvolge in modo globale la famiglia, gli operatori e il bambino stesso.
Si tratta di un momento che va programmato al meglio per modulare in maniera graduata la separazione del piccolo dal proprio ambiente familiare e il suo inserimento in una nuova realtà educativa, mantenendo continuità tra i due sistemi.
Secondo Kaye (1989) il bambino è “socialmente promiscuo”, in grado cioè di attivare fin dall’inizio relazioni con i diversi familiari in base alle loro regole.
“L’attaccamento del bambino alla famiglia non preclude l’apprendimento delle regole di altri sistemi sociali e il suo inserimento in questi ultimi. Egli impara ad interagire con la madre in base alle regole della madre, con il padre in base alle regole del padre e con la scuola d’infanzia in base alle regole di quest’ultima” (Kaye, 1996).
Partendo da queste premesse, l’ambientamento consiste nell’accogliere il bambino nella sua totalità e nel rispetto della sua individualità e personalità. Risulta importante quindi porre attenzione ai suoi ritmi biologici, abitudini, routines e modalità relazionali per fornire così risposte adeguate ai suoi bisogni, richieste ed interessi.
L’educatrice nell’ambientamento non solo si rivela essere figura di riferimento ma anche mediatrice di relazioni tra il bambino e gli elementi del sistema.
L’ambientamento del bambino nel PGE “Coccole e Paciughi” prevede le seguenti modalità:
- Visita al PGE in concomitanza dell’iscrizione del bambino che consiste in un incontro informativo sull’organizzazione del servizio e sul progetto pedagogico;
- Colloquio individuale con i genitori finalizzato alla conoscenza reciproca, alla raccolta di informazioni riguardanti il bambino e all’organizzazione del periodo di ambientamento.
I tempi e le modalità sono condivise e definite insieme alle famiglie per poter conciliare le esigenze di ciascun nucleo familiare, tenendo sempre però in considerazione in principio quelle dei bambini.
Durante le diverse fasi dell’inserimento, l’educatrice avrà sempre cura di restituire al genitore le diverse evoluzioni, costruendo e mantenendo in questo scambio una relazione tra genitore, educatrice e bambino.
Per quanto riguarda la scansione temporale:
- Durante la prima settimana il bambino viene accompagnato da una figura familiare (preferibilmente la madre o il padre), che lo rassicura, favorendo la relazione con il nuovo ambiente. Se la risposta è positiva alla metà della prima settimana si svolgono i primi brevi distacchi;
- Durante la seconda settimana si allungano i tempi dei distacchi e il familiare si rende sempre reperibile; se il feedback è positivo, alla metà della settimana si procede con il primo pranzo;
- Durante la terza settimana, se pronto, si propone al bambino anche il momento del sonno.
L’ambientamento viene valutato e condiviso con le famiglie, costruito insieme (si prevedono infatti confronti in itinere e in conclusione del percorso), con l’obiettivo di rispettare il bambino, costruendo così un percorso personalizzato.
Foto di Anna Kolosyuk su Unsplash